Oggi
3 aprile 2019 abbiamo invitato in classe la bisnonna di Gabriele perché ci
raccontasse di quando andava a scuola. Abbiamo preparato per lei queste
domande.
1)
PER QUANTI ANNI HAI FREQUENTATO LA
SCUOLA?
Fino alla quinta elementare, ho iniziato nel
1946, allora frequentavo la classe prima elementare
2)
QUANTO TEMPO PASSAVI A SCUOLA?
Quattro ore, entravo alle 8 e uscivo a
mezzogiorno
3)
COME RAGGIUNGEVI LA SCUOLA? ERA VICINA O
ERA LONTANA?
Andavo a piedi, la scuola era vicina, il mio
paesino non era tanto grande. Si chiama Tricarico in provincia di Matera, è un
paese di montagna. Andavo a scuola da sola, non accompagnata dai genitori,
sempre da sola tornavo a casa.
4)
COME ERA LA SCUOLA?
La mia scuola era più piccola di questa.
C’era il Direttore, era severo, se arrivavi tardi ti dava una bacchetta sulle
mani, quando faceva freddo le sentivi ancora di più le bacchettate. Io
piangevo, però dovevo piangere in silenzio. E non rispondevi, altrimenti guai.
Si entrava da un portone enorme, c’era un
cortile e cinque aule.
5)
C’ERANO LE AULE?
Sì, c’erano, non erano tante, ma erano
grandi, erano dei cameroni con una stufa in mezzo perché faceva freddissimo
d’inverno. Noi non avevamo molti vestiti e anche le scarpe, mia mamma le
comprava usate per spendere meno.
6)
C’ERA LA MENSA?
No, non c’era. Mangiavo a casa. Mio papà era
un contadino, mia mamma casalinga, eravamo in 5 e quello che c’era si mangiava.
Mia mamma preparava la pasta con le verdure, solo la domenica c’era la pasta al
sugo, con il ragù e con un pezzettino di carne, un pollo diviso 7. Avevamo poco
però eravamo felici. Non c’era il detersivo per lavare i piatti si usava o
l’aceto oppure la terra, la mettevi sullo straccetto e con la terra sgrassavi,
sfregavi bene e poi sciacquavi. Mia mamma faceva il sapone dal grasso di maiale.
Quando si lavavano le lenzuola le si metteva in un tino con acqua bollente e
cenere, tutta la notte, così le lenzuola venivano morbide e bianche.
7)
C’ERA LA PALESTRA?
No, non c’era.
8)
C’ERA IL BAGNO?
A scuola sì in casa no, non c’era né acqua né
bagno. A casa, di notte non potevi uscire fuori, c’era un secchio dentro casa e
si faceva tutto lì, in fretta.
9)
COME ERANO I BANCHI?
I banchi erano di legno, singoli ma tutti
staccati, in un angolo c’era il buco dove la maestra versava l’inchiostro e noi
scrivevamo bagnando il pennino, ma sempre ordinato.
10) C’ERANO
LA CATTEDRA E LA LAVAGNA?
Sì c’erano, ma era quella grigia che con i
pedali si poteva spostare, poi con un panno si cancellava.
11) CHE COSA IMPARAVI?
Non era come adesso che si parte subito a
scrivere, noi partivamo con le asticine, poi facevamo una pagina di 1 una
pagina di 2 e a fine anno si scriveva in corsivo. Studiavamo tutto, la
matematica, la geografia, storia, italiano. Musica non si studiava, però si
disegnava, anche se io non sono brava a disegnare.
12) AVEVI UN MAESTRO O UNA MAESTRA?
Avevo un maestro severo, io quando lo vedevo
mi nascondevo subito. Si chiamava Pagliaminuto. Avevo un solo maestro e
insegnava tutto, per la religione invece veniva il prete. Al maestro si dava
del lei e anche ai genitori. Noi bambini non davamo del tu ai nostri genitori.
Io a mia mamma e mio papà dicevo “a
signria”. Guai se rispondevi.
13) COSA FACEVI QUANDO SI SBAGLIAVANO I COMPITI?
Sulla cattedra c’erano i ceci e la bacchetta.
Il maestro ti metteva i ceci e tu ti dovevi inginocchiare sui ceci, le
ginocchia erano sempre nude, sia dei maschi che delle femmine, faceva male, ma
tanto male. Oltre la sgridata del maestro poi si andava a casa e la mamma
diceva “Ha fatto bene!”. Non si rispondeva mai al maestro. A volte anche il
Direttore ti chiamava per sgridarti, era un omone, anche lui botte sulle mani.
14) COSA USAVI PER SCRIVERE?
Usavo la penna con il pennino che si bagnava
nel calamaio. Io ero ordinata.
15) COSA USAVI PER DISEGNARE?
La matita e anche le matite colorate. Non
c’erano tanti colori, il falegname faceva la custodia con il coperchio che
scivolava.
16) AVEVI IL LIBRO? COM’ERA?
Avevamo un libro e due quaderni, uno a righe
e uno a quadretti. Non c’era il diario. Il maestro metteva il voto sul
quaderno. E guai se facevi l’orecchio
al quaderno! Il foglio doveva essere pulito.
17) TI PIACEVA ANDARE A SCUOLA?
Sì, mi piaceva tanto. Io volevo continuare,
ma non ho potuto perché quando ho finito la classe quinta ho dovuto aiutare mio
padre nei campi, mi svegliavo alle 3 e con l’asino ci mettevamo in cammino
verso i campi, io attaccata alla coda dell’asino perché ero un po’
addormentata.
18) FACEVI L’INTERVALLO? PORTAVI LA MERENDA?
Mia mamma metteva nella cartella di
compensato un pezzetto di pane dentro un tovagliolo di stoffa e una mela, se
c’era, e quella era la merenda. Facevamo questo intervallo verso le 10 del mattino, ma era
cortissimo, il tempo di mangiare il pane.
19) GIOCAVI A SCUOLA? C’ERA UN GIARDINO DOVE POTER
GIOCARE?
No, non si giocava, c’era un cortile, ma non
ci facevano andare mai.
20) AVEVI UN COMPAGNO CON CUI FARE I COMPITI E
STUDIARE?
Sì, è stata la mia prima cottarella, avevo un amichetto che mi piaceva tanto.
21) QUANTI ERAVATE IN CLASSE?
In classe eravamo 24 o 25 non mi ricordo. Ci
facevamo anche i dispettucci con i pezzettini di carta che ci tiravamo.
22) QUAL È IL RICORDO PIÙ BELLO DEL TEMPO CHE HAI
TRASCORSO A SCUOLA?
Per me era sempre bello, però il massimo era
quando andavo a prendere la pagella, non stavo nella pelle, andavo con i miei
genitori, non vedevo l’ora, era una festa per me.
23) QUANDO AVEVI LA NOSTRA ETÀ QUALI GIOCATTOLI
AVEVI?
Si giocava fuori alla settimana o con la
corda con i bambini vicini di casa. Non avevo giocattoli, prendevo una tovaglia
o uno staccio, lo giravo e facevo una bambolina e giocavo con quella. Ancora
adesso riesco a farla.
24) CON QUALI MATERIALI ERANO COSTRUITI?
Non ce ne erano giocattoli, però quando era
il tempo delle albicocche si prendeva il nocciolo e si strisciava da una parte
e dall’altra, si faceva il buchino e diventava uno strumento che suonavi con la
bocca.
La bisnonna prova a scrivere sulla nostra LIM