ABC CORONA

Ecco i nostri racconti:

A – INTRODUZIONE (AURORA CAPALBO)
Questa è  la storia di una corona di perle che si chiamava Perla.
Perla è  meravigliosa, tutta luccicante con inserti oro che aiutano a tenere incastrate le perle di ogni colore .
Perla è  una corona dal buon cuore ma non vuole essere indossata da nessuno perché lei non pensa di essere solo un oggetto da indossare, ma vuole vivere la sua vita tranquillamente nel piccolo paesino dove è  nata.
B – SVILUPPO (MATILDA)
Purtroppo però un mercante molto disonesto, che voleva rubarla per venderla, sapendo che in quel paesino c’era Perla incominciò a cercarla.
Perla era in una piccola casetta nascosta e disabitata. Un signore di nome Giuseppe passeggiando per il bosco la  trovò e se ne prese cura, era una cosa tanto bella e preziosa che colpiva chiunque la vedesse.
Un giorno Giuseppe andò al mercato e restò fuori casa per tutta la mattina, al suo rientro la corona non c’era più. Il mercante infatti era arrivato fino alla casetta e nessuno lo aveva fermato, riprese immediatamente la via per rientrare al proprio paese, avrebbe ricavato un sacco di soldi dalla vendita di quella corona.
C – CONCLUSIONE (DANIELA)
Giuseppe andò subito a cercare la corona nel paese vicino nella speranza di trovarla da qualche parte. Quel dì era giorno di mercato e i commercianti urlavano e gridavano per far comprare la loro merce. Una voce in particolare gridava più delle altre ….era il mercante disonesto che cercava nel modo più veloce possibile di vendere la bellissima corona.
Giuseppe cercò le guardie e raccontò cosa era successo. Le guardie, che conoscevano la storia di Perla, la riconobbero e andarono ad arrestare il mercante disonesto e lo portarono in prigione.
Restituirono la corona a Giuseppe che la riportò al paese dove era nata e continuò a prendersene cura come aveva sempre fatto, ma con più attenzione.
Il mercante, invece, dalla sua prigione capì una cosa molto importante da Perla: perdere la libertà è una cosa bruttissima e solo adesso che l’aveva persa pure lui per il denaro ne capiva l’enorme valore.



A – INTRODUZIONE (DIEGO)
C’era una volta un re che si chiamava Guglielmo. Questo re aveva una corona molto speciale, che gli era stata regalata dal suo grandissimo amico, il mago di corte.
La corona aveva grandi poteri: era formata da cinque punte, in ognuna di esse era incastrato una pietra preziosa di colori diversi. Era tutta d’oro e ogni pietra aveva un potere diverso:
-        dalla pietra rossa fuoriusciva un laser potentissimo in grado di bruciare tutto
-        dalla pietra azzurra fuoriusciva un vento talmente forte da sollevarti da terra e far volare gli alberi
-        dalla pietra blu fuoriusciva la forza del mare e la potenza delle sue onde
-        dalla pietra marrone fuoriuscivano le radici degli alberi che prendevano tutto quello che era vicino, cose e persone
-        dalla pietra gialla fuoriuscivano fulmini e saette
Il popolo aveva paura, doveva fare molta attenzione a rispettare le regole imposte obbedire agli ordini del re.
B – SVILUPPO (LUDOVICA)
Il mago di corte però non gli aveva detto una cosa molto importante, la corona cambiava in base all'umore, se lui era felice la corona sprigionava felicità in tutto il regno ma se era arrabbiato le pietre sprigionavano i loro poteri più pericolosi.
Ecco perché gli abitanti del regno erano terrorizzati, il re era sempre arrabbiato e quindi le pietre liberavano solo poteri terribili.
Come fare per uscire da questa situazione?
Un giorno un giovane molto furbo di nome Todebbe un’idea…
C – CONCLCUSIONE(EMMA)                                                                                                                 
Tod aveva trovato due cuccioli di volpe e decise di darne uno al re sperando che lo avrebbe fatto felice. Lo portò al re Guglielmo e lui lo ringraziò, ma gli disse che avrebbe preferito anche un puledro. Tod gli disse che lui un puledro non lo aveva ma solo Crisp un pappagallino tutto colorato. Il re Guglielmo però non volle il pappagallino tutto colorato ma solo il puledro e la volpe. Tod uscì dal palazzo e andò a casa sua. Arrivato a casa vide Crisp con un gatto, una zebra e un puledro che venivano spesso da lui per il cibo. Lui guardò il puledro e gli chiese se desiderava avere un padrone. Il puledro nitrì, Tod prese una corda e la legò al collo del puledro.
Portò il puledro al palazzo e disse al re Guglielmo che aveva trovato è glielo donò. Re Guglielmo fu molto felice del puledro e lo chiamò MINO. Il re Guglielmo portò Mino nella stalla e disse a disse a Todgrazie.
Subito dopo regnò contento con la volpe Argo e il puledro Mino. Le pietre della corona del re sprigionavano sempre felicità e il regno visse felice e contento grazie a Tod.
LA MORALE DI QUESTA STORIA È: L’AMICIZIA CON GLI ANIMALI È PREZIOSA!


A – INTRODUZIONE (LETIZIA)
C’era una volta, nel regno di Brillenzia, una bellissima principessa di nome Lumina,che possedeva una corona di oro, cristallo e diamanti.
La bambina viveva felice con la sua mamma, la regina Rubina, e il suo papà, il re Smeraldo.
La corona della principessina era magica, Lumina la metteva tutti i giorni sulla finestra della sua cameretta, essa aveva il potere magico di illuminare tutto il regno; questa potente luce che proveniva dalla corona trasmetteva a tutto il popolo del reame felicità e gioia, erano tutti contenti e passavano le loro giornate giocando, lavorando e andando a scuola serenamente.
B – SVILUPPO (FEDERICA)
Mentre nel regno di Brillenzia le giornate trascorrevano serene e felici in un regno non molto lontano iniziarono delle riunioni segrete.
Questo era il regno di Mordor ed era governato dai cattivissimi re Covido e regina Virusiana.
Morodor era un regno molto diverso da Brillenzia, a Morodor tutti erano tristi, nessuno rideva più, tutti erano poveri e nessuno giocava, neppure i bambini.
Le riunioni segrete erano appunto organizzate da Covido e Virusiana proprio per colpire Brillenzia, regno che loro invidiavano molto ed erano furiosi dalla gelosia.
L’oggetto a cui puntavano era appunto la corona di cui volevano impossessarsi, ma non per donarla al loro popolo, tutt’altro la volevano per sé, per le loro feste private, per essere loro felici mentre tutto intorno a loro regnava povertà e infelicità
C – CONCLUSIONE (GIULIO)
Una notte Covido e Virusiana con le loro guardie, mentre la principessa dormiva, presero la corona dalla finestra.
Quando la principessa si svegliò, esclamò “Dov’è la mia corona!!!?”. La principessa cercò e cercò ma niente. Andò allora dai suoi genitori e disse “Non trovo più la mia corona!”. Cercarono anche i genitori ma non trovarono niente e poi niente. Il papà poi vide delle impronte oscure e capì chi poteva essere stato. La regina e la principessa chiesero “Chi è stato?”. Il re rispose “Re Covido e la regina Virusiana”.
I genitori e la principessa andarono al castello di Covido e Virusiana. Gli raccontarono tutto quello che era successo ma Covido e Virusiana mentirono e negarono di essere stati loro.
Appena i regnanti di Brillenzia uscirono, anche se increduli, dal regno di Mordor, Covido e Virusiana fecero la loro prima festa privata con la corona.
Alla festa fecero partecipare il loro figlio Vaxi che non aveva mai visto la felicità e la gioia sprigionata dalla corona e non trovò giusto che il resto del regno dovesse stare triste e oscuro.
Il giorno dopo in segreto andò nel regno di Brillenzia e raccontò tutto quanto ai genitori della principessa Lumina. Insieme organizzarono di costruire una torre tra i due regni così che la corona potesse riflettere la sua luce sui due regni allo stesso tempo. Iniziarono a costruire, quando finirono il principe Vaxi chiese in prestito la corona ai suoi genitori per poterla studiare e loro dissero che andava bene.
Vaxi uscì con la corona e la sistemò all’ultimo piano della torre. I due regni furono illuminati dalla potente luce della corona e gli abitanti di tutti e due i regni dissero in coro “Che bello!”.
Gli abitanti dei due regni vissero così felici e contenti.


A – INTRODUZIONE (MARIA CHIARA)
C’era una volta una regina di nome Francesca che possedeva una bellissima corona, grande e risplendente di diamanti.
La regina viveva in un grande castello e tutte le mattine quando si alzava indossava la sua corona e si guardava allo specchio
B – SVILUPPO (AURORA N)
Ma una mattina, al suo risveglio notò che la corona non c’era più.
Agitata uscì dalla sua stanza per chiedere aiuto alle sue guardie. Disse loro di cercare la
sua corona in tutto il castello e chi l’avesse ritrovata avrebbe ricevuto una ricompensa.
Le guardie cercarono fino a tarda sera, ma senza risultati. Della corona non c’era traccia. Allora la regina fece stampare dei volantini con sopra la corona e li mandò in tutto il regno poi convocò i suoi dieci cavalieri migliori per andare a cercarla fuori dal castello. I cavalieri cercarono la corona in tutto il bosco, ma senza trovarla, bussarono in tutte le case, ma anche questo tentativo fu inutile
C – CONCLUSIONE (ALESSIA)
La regina chiude gli occhi e inizia a pensare: la corona non si trova…l’avranno rubata o io l’ho riposta in un posto che non ricordo? Perché in effetti sono un po’ disordinata, quindi forse l’ho persa proprio io!”
Pensa e ripensa ed ecco che le viene in mente: “Ma certo! Ieri sera l’ho chiusa in cassaforte…sono proprio una sbadata!”


A – INTRODUZIONE (ALESSIA)
Un vecchio signore che abitava a Milano ogni mattina andava a fare una passeggiata. La cosa strana era che passeggiava con in testa una corona. 
In una di queste sue passeggiate assetato si fermò a bere a una fontanella e la corona cadde nell’acqua.
B – SVILUPPO (SOFIA)
Ma la corona toccando l’acqua si scolorì.
Il vecchietto riprese la corona poi ritornò a casa e provó a pitturarla ma non riusciva.
Lui disse che non voleva comprarne un'altra, allora provo’ in tutti in modi a colorarla ma non riusciva a farla tornare come prima.
Il vecchietto arrabbiato posò la corona sul tavolo che si frantumo’ in tanti piccoli pezzi.
Il vecchietto si dispero’ perché non era abituato a girare per Milano senza nulla in testa, quindi, in sostituzione, decise di andare a comprare qualcosa da mettere in testa. Entrò in un negozio e vide un cappello che gli piaceva molto e lo comprò.
Uscì dal negozio e penso’, tra sé e sé, che camminare con un cappello in testa non era la stessa cosa che avere una corona.
Allora si ricordò dei pezzi di corona in frantumi e, appena arrivato a casa, recuperò i pezzi di corona e li attaccò sul cappello così gli sembrava di indossare proprio una corona, ma questa era davvero originale!
C – CONCLUSIONE (ALESSIO)
Ora il vecchietto poteva nuovamente uscire a passeggiare, aveva un cappello-corona molto particolare e tutti lo guardavano con ammirazione. Il vecchietto visse per sempre felice e contento.


A – INTRODUZIONE (MARA)
C’era una volta una regina che indossava una corona molto bella, piena di diamanti e perle di ogni colore. Brillava anche al buio. La regina la indossava tutti i giorni, se la toglieva solo quando faceva il bagno. Una notte sognò di aver perso la sua bellissima corona…al suo risveglio si accorse che non era un sogno, la corona veramente non c’era più! Si mise a piangere e disperata corse dal re, immediatamente il sovrano ordinò di cercare la preziosa corona in tutti e cinque i regni.
B – SVILUPPO (DANIELA)
I cinque regni si chiamavano: Speranza, Coraggio, Amore, Amicizia e Paura. In questi regni regnava un buon equilibrio perché a tenere a bada il regno della Paura, buio e triste, c’erano gli altri quattro regni, ricchi di luce, allegria e serenità.
Ma tutto ciò poteva esistere solo se la corona era tenuta da persone sagge e pure di cuore. Se fosse capitata in mani sbagliate, tutto l’equilibrio dei regni sarebbe svanito.
Ma chi era stato a rubare la corona?
Il re, dopo aver ordinato alle sue guardie di andare nei regni a cercare la corona, si accorse che non vedeva già da qualche giorno il suo stregone di corte.
Il re si era sempre fidato di lui, ma gli venne il sospetto che lo stregone gli avesse teso una trappola: rubare la corona e diventare così il più potente dei potenti e governare sui cinque regni.
Ma in quale regno poteva essersi nascosto lo stregone? Ovviamente in quello più terribile: il regno della Paura….
C – CONCLUSIONE (ANDREA)
Il re, a bordo della sua aquila, volò nel Regno della Paura. Lo trovò che dormiva con in testa la corona, chiese all’aquila di volare basso e in modalità silenziosa, si avvicinò fino sul letto dello stregone e in un attimo prese la corona e volò via.
Rientrato nel suo castello fece trovare la corona alla regina al suo risveglio. Lei dalla gioia si mise quasi a piangere e fu proclamata festa in tutti i regni!


A – INTRODUZIONE (ALESSIO)
Un giorno ero in camera di mia sorella e all’improvviso dalla libreria è caduto un grosso libro! Si è aperto sulla prima pagina e c’era l’immagine di un re. Un re con una pancia enorme, una lunga barba e in testa una grande corona piena di diamanti luccicanti.
Sullo sfondo si vedeva una villa molto grande…
B – SVILUPPO (MATTIA)
…in cui viveva un mago malvagio di nome Jack.Un giorno mentre il Re dormiva, Jack entrò nel castello del Re pancione e con la sua bacchetta magica rubò la corona e la nascose in un grotta vicino al mare. Il Re pancione quando si svegliò non trovando la corona s’infuriò e ordinò subito ai  suoi soldati di andare a  cercarla, promettendo una grossa ricompense a colui che l’avrebbe ritrovata…
C – CONCLUSIONE (AURORA C)
Dopo molti giorni di ricerca i soldati non riuscirono a trovare la corona e stanchi e sconfortati tornarono al Castello. 
Il rifugio del mago Jack era protetto dalla magia, nessuno lo avrebbe potuto trovare.
La corona ormai era molto triste, chiusa in una grotta del regno del mago, aveva perso ogni speranza di tornare al Castello dal suo re e incominciò a piangere disperatamente.
Il figlio del mago, un bambino, passando vicino alla grotta sentì  i lamenti ed è entrò per vedere chi era così disperato e aveva bisogno di aiuto.
Dopo alcuni passi vide la corona che gli raccontò tutto quello che le era successo. 
Il bimbo decise di riportarla al Castello dal suo re.
Quando il bimbo si trovò davanti al re raccontò tutto quello che era successo alla corona e rese il gioiello al suo proprietario.
Il re decise di premiare questo bambino permettendogli di far visita alla corona ogni volta che voleva, sarebbe stato suo ospite al castello. Il bambino rivelò di essere il figlio del mago e chiese di scusare il padre per il furto della corona, era accaduto perché avrebbe voluto fare un regalo bellissimo alla principessa del mare per il suo compleanno, ma poi l’invito non arrivò mai e suo padre, il mago, ci rimase molto male e chiuse la corona in una grotta vicino al mare. Il re capì che il mago non era poi così cattivo, ma solo innamorato, lo perdonò...e tutti vissero felici e contenti.


A – INTRODUZIONE (MATILDA)
La regina Margherita, sovrana del regno del Campo Fiorito, aveva una corona dorata fatta di rose e diamanti. Questo prezioso oggetto era custodito nella sala più vecchia del castello, la sala Fioritopia, qui erano riposte tutti gli oggetti più importanti della regina: la corona, lo scettro e i suoi gioielli.
La corona era sistemata in una teca di vetro su uno scaffale altissimo, occorreva una scala per arrivarci, ma naturalmente la scala era ben nascosta.
Per accedere alla sala bisognava superare varie misure di sicurezza: porta blindata, password, antifurto a raggi x.
B – SVILUPPO (AURORA C)
Un pomeriggio, come tanti altri la regina entrò nella sala per prendere un bracciale prezioso, ma uscendo si dimenticò di chiudere perfettamente tutto.
La corona ormai stufa di rimanere nella teca decise di scappare così chiese aiuto allo scettro e lo convinse ad uscire dal  Castello per vedere come vivevano i bambini in paese.
Lo scettro, anche se con difficoltà, si arrampicò su per il vetro della teca e liberò la corona.
I due oggetti uscirono dal castello  senza problemi e senza essere visti e incominciarono a visitare il paese alla ricerca di bambini  con  cui  giocare ai travestimenti. 
Finalmente i due arrivarono in un parco pieno di bambini e con molta timidezza cercarono di fare amicizia.

C – CONCLUSIONE (AURORA N)
La corona e scettro, videro da lontano una bambina seduta tutta sola su una panchina, decisero di avvicinarsi alla bambina per chiederle come mai fosse sola e triste.
La corona disse: “Come ti chiami”?
La bambina rispose: “Mi chiamo Michela”.
Corona chiese: “Come mai sei sola e triste”?
Michela disse di non aver amici con cui giocare e i due oggetti la consolarono dicendole di aver appena conosciuto due nuovi amici.
I tre, giocarono tutto il pomeriggio. Si fece buio e la corona chiese a Michela di accompagnarli al castello nel Regno del Campo Fiorito così avrebbe conosciuto la regina Margherita.
Sì incamminarono e dopo una lunga passeggiata arrivarono al castello.
La regina Margherita nel vedere i suoi oggetti preziosi scoppiò in un pianto di gioia.
La regina per ringraziare Michela di aver riaccompagnato i suoi cari oggetti al castello, la invitò per cena e fu così che ritornò il sorriso a tutti e la felicità regnò sovrana.


A – INTRODUZIONE (DANIELE)
In un castello lontano, ai piedi di un monte, si trovava una corona custodita nella stanza dei tesori da un fantasma.
Questa corona era molto preziosa, d’oro con tre diamanti, aveva anche uno stemma con uno scudo su cui era raffigurato un serpente.
Il fantasma non faceva entrare nessuno nella stanza, doveva proteggere la corona, solo il prescelto sarebbe potuto passare.
Ma chi era questo prescelto? Forse un cavaliere puro di cuore?
B – SVILUPPO (MAESTRA)
La corona raccontava la storia un serpente con sette teste che faceva strage degli abitanti di un paese. Il re, allora, per salvare la situazione, cercò di venire a patti con il serpente dicendogli: «Tu rimarrai per sempre nella foresta ed io ti inciderò sulla mia corona a ricordo per sempre». Il serpente accettò volentieri il patto perché così nessuno mai lo avrebbe dimenticato, ma mise una condizione: a portare in testa la corona doveva essere sempre un sovrano giusto e onesto altrimenti lui si sarebbe vendicato. E così il re salvò tutti gli abitanti.
Quando il re morì più nessuno volle indossare la corona per timore che il serpente lo divorasse. Nessuno disse al serpente che il re era morto e per assicurarsi che la corona restasse al suo posto e nessuno potesse toccarla proprio il fantasma del re morto fu posto a sua difesa. Ma il serpente era nervoso, da tempo non vedeva più il re né la corona, iniziò a insospettirsi…
C – CONCLUSIONE (CHLOE)
Così il serpente decise di andare a dare un’occhiata in paese. Appena gli abitanti lo videro iniziarono a urlare. Il serpente velocemente scoprì l’inganno e l’assenza di un re con la corona, se ne andò via minacciando tutti: sarebbe tornato a mezzanotte e avrebbe fatto una strage se non avessero trovato una giusta soluzione.
A mezzanotte il serpente tornò in paese e ad aspettarlo trovò il fantasma del re che con calma gli parlò: “Non preoccuparti, la corona è al sicuro e presto un nuovo re sarà pronto per indossarla, nel frattempo io la proteggo e mantengo la promessa fatta”.
Il serpente capì che il fantasma era onesto e ritornò nella sua tana. Il paese era nuovamente salvo grazie al fantasma del suo re.


A- INTRODUZIONE (GIONATA)
C’era una volta una corona magica, che non era come le altre questa corona era quadrata con segni su ogni angolo, aveva lunghe punte verso l’alto e sopra c’erano pietre preziose.
Questa corona era magica perchè comandava tutti gli esseri viventi: animali, vegetali e naturalmente umani!
Era custodita sopra un tavolo in un castello segreto, il castello più grande del mondo. Ogni giorno a un’ora precisa arrivava un signore, era vostra maestà, il re più potente del mondo.
Il re era un uomo bruttissimo e cattivissimo, usava la corona per ridurre in schiavitù gli uomini, che così lavoravano per lui senza protestare.

B – SVILUPPO (GIORGIA)
Anche il figlio del re era stato imprigionato nelle segrete del castello. Il re comandava tutti anche i suoi familiari.
Il ragazzo era però molto furbo e pensò che forse era possibile rubare la corona quando il re non la indossava. Infatti il re era così preciso e sempre alla stessa ora entrava nel castello, quindi prima di quell’ora la corona era sul tavolo incustodita, bisognava solo trovare un suddito coraggioso che osasse entrare nel castello e non perdersi nella sua enormità.
C – CONCLUSIONE (DANIELE)
Il principe, figlio del re aveva un fratello che si chiamava Perseo, lui non era stato imprigionato perché si trovava lontano dal castello. Un giorno rientrando al castello, trovò la corona incustodita e la prese per sconfiggere il padre, re cattivo. Perseo con la corona magica liberò tutte le persone ridotte in schiavitù.
Il re fu bandito e cacciato via per sempre dal castello.  
La corona non fu mai più utilizzata per far del male,custodita nella stanza dei tesori, veniva utilizzata solo per aiutare le persone in difficoltà. 


A – INTRODUZIONE (DANIELA)
C’era una volta, tanto tempo fa in un paese chiamato Italia, una  bella regina che indossava sempre una splendida corona.
La corona era tutta d’oro, con tanti rubini e altre pietre preziose
La regina decise di regalare la corona a sua figlia, la principessa, quando diventò maggiorenne.
Le disse che quando teneva quella corona in testa, tutte le sue paure venivano sconfitte.
E così la principessa, con la corona sempre in testa, governò sempre senza paure il suo paese.
Con il passare degli anni, questa corona fu ritrovata nel suo splendore e fu esposta in un famoso Museo.
Tantissime persone andavano a vedere la corona esposta e la guida del museo spiegava la sua leggenda ovvero che chi indossava quella corona non avrebbe mai avuto paura.
B – SVILUPPO (MARA)
Un giorno al museo entrò in visita una classe della scuola primaria. Una bambina, Sara, rimase molto colpita dalla Corona del Coraggio e la guardò a lungo dentro al museo.
Tornata a casa Sara decise di costruirsene una simile con il materiale che aveva, cartoncino, colori e brillantini. La indossò e si sentì più forte. Sua mamma la guardò e le disse, non è necessario indossare una corona per non avere paura.
Un giorno Sara era uscita per andare a giocare al parco, all’improvviso scoppiò un vero temporale con tuoni e fulmini. La corona che Sara portava sulla testa si bagnò tutta rovinandosi.
Sara molto triste tornò a casa…
C – CONCLUSIONE (DIEGO)
Sara quella notte non dormì. Il mattino dopo andò dal nonno, che era un fabbro e lavorava il ferro, aveva avuto l’idea di costruire una corona indistruttibile, di ferro, appunto. Il nonno seguì le indicazioni  della nipotina e con lei costruì una corona bellissima, forse un po’ pesante, ma resistente a tutto. Sara la indossò felice e abbracciò il nonno. Tornando a casa iniziò a pensare che la gioia e la sicurezza che aveva non era data dalla corona, ma dall’affetto e dalla vicinanza dei suoi cari.
Doveva usare questa nuova corona per aiutare tutti, conosciuti e sconosciuti, nonni, mamme e papà. Era una corona che ti faceva ricordare quanto bene ti vogliono gli altri e come è bello insieme fare delle cose.
 Insieme si può sconfiggere anche questo terribile Virus.

A- INTRODUZIONE (EMMA)
La corona della Regina Caterina Fantasia era molto bella ma anche molto preziosa. Era tutta d’argento con incastonati dei rubini, degli zaffiri e degli smeraldi. La Regina ci teneva molto alla sua corona. Ogni sera se la toglieva delicatamente dal capo e la appoggiava su un piedistallo di marmo con sopra un cuscino fuxia.
B – SVILUPPO (LORENZO)
Naturalmente la corona era desiderata da molti, in particolare da un principe maligno, molto desideroso di impossessarsene.
Una notte il principe si trasformò in un corvo nero e facilmente riuscì a entrare dalla finestra del castello e rubarla dal cuscino.
Volando portò la corona nel suo regno con l’intenzione di regalarla alla sua fidanzata Meridiana.
C – CONCLUSIONE (FEDERICA)
Contento il principe-corvo decise che il giorno dopo avrebbe dato una festa nel suo castello per dichiarare il suo amore alla sua fidanzata e stupirla con questo incredibile regalo.
Il mattino dopo nel palazzo della regina Caterina fu proprio la cameriera ad accorgersi che la corona era sparita e che una finestra della camera della regina era aperta.
Regina e guardie si misero subito in marcia alla ricerca del ladro notturno.
La festa del principe-corvo era già iniziata, il principe prese la corona per donarla alla sua futura sposa e…tutto inizò a tremare, la corona divenne bollente, lui dovette immediatamente posarla.
Si aprirono le porte della sala ed entrò la regina Caterina, il terremoto si arrestò e la corona si raffreddò. Il principe-corvo capì che non poteva tenere quell’oggetto altrimenti il suo regno sarebbe stato distrutto. Restituì la corona alla sua proprietaria e…vissero tutti felici e contenti.


A – INTRODUZIONE (FEDERICA)
In un grande palazzo, dentro una grande stanza c’era una campana di vetro e lì era custodita una corona molto speciale. Una corona con dei poteri speciali, sorvegliatissima, nessuno la poteva toccare.
Il materiale con cui era costruita la corona era un materiale speciale, indistruttibile, più forte dell’acciaio. Era stata poi ricoperta con una polvere dorata. Ai suoi lati due importanti pietre a forma di stella, una verde e una bianca, al centro un grande cuore rosso.
Un segreto avvolgeva la corona, ma nessuno lo conosceva. Colei che un giorno la indosserà diventerà la regina dell’Italia.
B – SVILUPPO (LETIZIA)
Una notte le guardie che sorvegliavano la corona si addormentarono e arrivò un cavallo alato che rubò la corona.
Quel cavallo era di una strega chiamata Verdigna che voleva avere la corona per diventare la Regina d’Italia. Lei conosceva bene i poteri della corona perché l’aveva costruita lei stessa migliaia di anni prima.
Per evitare di essere inseguita dalle guardie Verdigna aveva fatto la pozione della tristezza e l’aveva sparsa per tutto il regno dopo aver rubato la corona; così nessuno voleva più uscire di casa per andare a cercare la corona perché troppo triste.
Tutta la popolazione era chiusa in casa, le strade erano vuote, non si sentivano più voci, anche gli animali non circolavano più.
C – CONCLUSIONE (FEDERICO)
Anche la principessa, le governanti e le guardie erano molto tristi per l’accaduto.
La principessa chiese aiuto alla Fata della Gioia. La fata accorse subito e con un incantesimo donò felicità infinita a tutti e restituì la Corona dai poteri magici alla principessa togliendola a Verdigna.
La principessa fu eletta Regina d’Italia con gran gioia di tutti i suoi sudditi. 


A – INTRODUZIONE (FEDERICO)
In un pianeta lontano esisteva un castello misterioso, dove viveva un re molto ricco, che possedeva una corona preziosa.
Il re era affezionato alla corona, anche perché era d’oro e diamanti, ed era molto preoccupato che potessero rubargliela, quindi la teneva ben nascosta.
B – SVILUPPO (IVAN)
Nel bosco vicino al castello viveva però un orco cattivo di nome Virus che voleva impadronirsi della corona. Una notte decise di arrivare al castello per impossessarsi del prezioso oggetto. Riuscì a entrare nella stanza dove il re la custodiva e velocemente la prese e scappò nel suo rifugio.
Il re però aveva preso le sue precauzioni e aveva inserito nella corona un antifurto che emetteva un segnale, così il mattino dopo con le sue guardie arrivò al nascondiglio di Virus e guardando dalla finestra si accorse che nella stanza non c’era solo la sua corona, ma moltissime altre.
C – CONCLUSIONE (GABRIELE)
Il Re insieme alle sue guardie entrò nel rifugio per riprendere la Corona. L'orco Virus venne catturato dalle guardie e arrestato per il furto commesso e gli chiesero  perché possedesse così tante corone. L' orco Virus rispose: "Le ho rubate perché credevo che le vostre corone fossero  magiche e mi potessero guarire: io faccio ammalare qualsiasi persona  tocchi! Credevo che indossando la corona del re sarei guarito, ne ho presa una per ogni nazione, ma con nessuna ha funzionato, mi sento così triste e solo! Per favore, Re, trovate voi una soluzione.” Il Re rinchiuse l' orco Virus nelle segrete e ordinò ai dottori del reame di trovare una pozione per guarirlo.  I dottori di tutti i regni si riunirono ed insieme prepararono una pozione magica, ma era una pozione utile solo a guarire le persone contagiate dall’orco, inutile però a guarire l’orco stesso. L'orco virus fu un po’ seccato da questa notizia, potevano salvarsi tutti tranne lui, che anzi sarebbe rimasto sempre più solo. I dottori però si ricordarono che in un altro pianeta vivevano altre creature simili all’orco Virus, con gli stessi suoi problemi, così tutti insieme diedero un calcione a Virus e lo spedirono lontano lontano dalla Terra…l’orco poté finalmente vivere in un altro mondo con tanti altri amici.
A ogni re fu restituita la propria corona. Tutti capirono che si erano salvati ed erano guariti  grazie all’unione dei pooli della Terra, solo insieme erano riusciti a vincere.


A – INTRODUZIONE (GABRIELE)
C’era una volta e forse c’è ancora un mondo magico chiamato Realituria dove ogni cosa è possibile gli animali parlano e parlano anche le montagne, i sassi, i fiumi. Ogni cosa è pensante anche il castello dove è detenuta la magica Corona difesa dalle guardie. La Corona attende di essere indossata da un re di animo nobile. Si dice che questa corona sia magica e che possa attribuire a chi la indossa poteri straordinari.È una corona molto semplice di colore marrone perché fatta di legno, con rametti intrecciati, sassolini al posto delle gemme e perle rosse e bianche.
B – SVILUPPO (GIULIO)
Vicino al bosco incantato c’era l’accampamento dei goblin, esseri poco amati a Realituria, anzi spesso presi in giro ed esclusi da compleanni, feste e dagli altri eventi organizzati  nel vicino bosco. I goblin erano molto arrabbiati con gli abitanti del bosco incantato.
Una notte, mentre le guardie dormivano, dei goblin rubarono la corona. Loro volevano il potere della corona per controllare tutta la foresta grazie alla sua magia. La mattina al risveglio le guardie ebbero una brutta sorpresa e in coro esclamarono “La corona! Dov’è!?” Il generale accorse a sentire le urla e disse “Vi siete addormentati un’altra volta!!!?” Le guardie risposero “NO…forse”. Il generale per punizione mise tutti in servizio mensa a pelare patate e lavare piatti!
Solo finito il servizio in cucina le guardie poterono andare nel bosco incantato alla ricerca della corona. Era ormai giunta la sera.
Nel frattempo, i goblin, tornati al loro accampamento nella foresta, pensarono a cosa fare con il potere della corona. Pensa e ripensa decisero di approfittarne per organizzare loro giochi e corse nel loro regno.
Quando le guardi arrivarono dai goblin alla ricerca della corona invece di arrestare i ladri furono costrette a giocare con loro! Il potere della corona! Esse si trovarono appiccicate ai loro nemici, sì era una magia, ma in realtà forse un po’ sistavano divertendo.
All’improvviso arrivò il generale e …
C – CONCLUSIONE (GIONATA)
Disse: “Finalmente le guardie servono a qualcosa” il generale si avvicinò alla corona e la
strappo alle mani del goblin e se la mise in testa e capì che non c’era solo cattiveria nel
suo corpo e così butto fuori tutte le cose brutte e fece spazio alle cose buone.
Diede tantissimi beni, anche ai goblin gli invita alle feste, ha comprato i cavalli ai pastori,
ha dato materiale scolastico ai bambini e armature alle guardie e cosi vissero tutti felici e
contenti.


A – INTRODUZIONE (LUDOVICA)
C’era una volta un bambino di nome Tom che viveva nel bosco insieme alla sua famiglia in una casetta tutta rossa.
Un giorno mentre giocava con il suo cane inciampò in un grosso sasso e si accorse che qualcosa sberluccicava da sotto il sasso…era una corona!
Una corona molto particolare, piena di brillantini e immagini di luoghi incantati.
Tom non resiste, deve indossarla…in un batter d’occhio si ritrova in un luogo fantastico…
B – SVILUPPO (DIEGO)
Era uno strano bosco: gli alberi sembravano delle giostre con dei vagoni luminosi attaccati ad ogni ramo, i cespugli avevano la forma di cavalli a dondolo e i fiori erano musicali, se ti avvicinavi ti accorgevi che da loro proveniva una musica Un bosco luna-park!
All’improvviso un folletto saltò sulle spalle di Tom, prese la corona, la indossò e scappò via sparendo veloce nel bosco.
Tom cercò di rincorrerlo, ma il folletto era scomparso, sparito tra i cespugli!
Arrivata sera, esausto si sedette vicino a un masso e un pensiero chiaramente si formò nella sua testa “Ora come avrebbe fatto a tornare a casa?”
C – CONCLUSIONE (GIORGIA)
“Devo assolutamente trovare quel folletto dispettoso e riprendermi la corona !! “
Girò per tutto il bosco incantato, raccogliendo indizi dai fiori musicali  e quando aveva ormai perso la speranza, alzò lo sguardo e vide il folletto che dormiva dentro il vagone di un albero …. abbracciando la corona .
Si arrampicò e premette una leva del vagone …. Il folletto cadde a terra e Tom recuperò velocemente la corona magica.
La indossò e prima di arrivare a casa, trovò tanti posti : una casa di dolci, la galassia, una scuola di maghi  ….. e finalmente raggiunse la sua famiglia che abbracciò felice.


 A – INTRODUZIONE (SOFIA)
Tanto tempo fa, ai tempi delle principesse, in un grande castello viveva una bellissima principessa. Possedeva una corona e ne era molto gelosa. Una corona preziosa, tutta d’oro giallo con un bordo di oro arancione e sulle punte delle pietre preziose verdi e arancioni. Al centro della corona un fiocco, sempre d’oro, ricordava che quella corona era stata un dono che la principessa aveva ricevuto da bambina.
B – SVILUPPO (ALESSIA)
Per la principessa era un dono importante, lo aveva ricevuto dai suoi genitori. Lei aveva promesso loro che avrebbe portato la corona sempre in testa…tranne naturalmente di notte quando dormiva.
La notte era insomma l’unico momento in cui la corona veniva posata sul comodino della principessa, l’unico momento in cui non era sorvegliata.
Un mattino al suo risveglio accadde: la corona non c’era più!
C – CONCLUSIONE (LETIZIA)
Quando la principessa se ne accorse scoppiò a piangere. Il suo pianto richiamò l’attenzione delle amiche fatine: Petunia, Campanula e Margherita, che le dissero: “Non ti preoccupare, ci pensiamo noi…andrà tutto bene!”
Le fatine uscirono in volo dalla finestra e la piccola principessa rimase a piangere disperata sul letto pensando a chi potesse averle rubato la corona.
D’improvviso sentì le campane della chiesa suonare, aprì i suoi grandi occhi e si accorse che era stato solo un brutto sogno, la sua corona era sul comodino al suo posto.
La prese, la indossò e corse dai suoi genitori per la colazione


 A – INTRODUZIONE (IVAN)
C’era una volta un re che era morto per un virus e la sua corona venne data a suo figlio, il principe Marco.
Marco regnava nella Città della Corona, chiamata così perché la corona era potente e preziosa, per questo conservata in un caveau.
B – SVILUPPO (FEDERICO)
Nelle vicinanze del castello c’era una casa abitata da uno stregone e dal suo fido servitore, un uccello di nome Condor. Tra il re e lo stregone non correva buon sangue, si odiavano.
In una notte buia e tempestosa si udirono delle urla inquietanti, da dove venivano? Gli abitanti uscirono per strada, abbandonando le proprie abitazioni, servitù e guardie fuggirono dal castello e anche il re con loro.
In pochissimo tempo il castello rimase vuoto. Era una trappola escogitata dallo stregone per dare la possibilità al suo servitore di entrare nel castello e rubare la corona senza essere fermato da nessuno.
Per Condor non fu difficile trovare il caveau e impadronirsi della corona
C – CONCLUSIONE (LORENZO)
Lo stregone ora si sentiva molto potente, nessuno più poteva ostacolarlo, il regno era suo. Non aveva però fatto i conti con il suo gemello, lo stregone infatti aveva un fratello gemello…non prorio gemello, perché al contrario del primo, il Merlino era uno stregone buono.
Re Marco chiese aiuto proprio a Merlino. Escogitarono insieme una trappola: un duello magico in cui era necessario combattere ad armi pari, quindi senza corona.
I due fratelli si sfidarono e durante il duello le guardie del re trovarono la corona e la riportarono al sovrano.
Merlino vinse il duello e tutti tornarono a vivere serenamente.

A – INTRODUZIONE (GIULIO)
C’era una corona fatta di oro massiccio, con smeraldi e rubini e altre pietre preziose.
La corona stava sulla testa del re, Re Peppe, ogni tanto il re sela toglieva perché era molto pesante.
B – SVILUPPO (GABRIELE)
Un giorno tirava un forte vento, ma il re decise di uscire ugualmente perché doveva svolgere delle faccende importanti, tanto una corona così pesante non si sarebbe mai spostata dalla testa.
A un certo punto però iniziarono ad arrivare delle raffiche di vento molto forti, era Eolo il dio del vento che era un po’ raffreddato.
Eolo starnutì così forte che spostò la corona facendola rotolare per diversi regni attraversando il popolo dei Giganti, passò per il regno delle Fate, poi degli elfi e degli Stregoni, fece tutto il giro del mondo e quando si fermò era tutta rovinata. Era finita nel regno degli gnomi.
C – CONCLUSIONE (LUDOVICA)
La corona fu ritrovata da uno gnomo di nome Giasone che decise di ripararla. Mentre la riparava si accorse che all’interno c’era scritto il nome del proprietario: Re Peppe. Lo gnomo voleva riportare la corona al re, ma il percorso era troppo lungo e pericoloso per un uomo così piccolo come lui, quindi decise di andare dal dio Eolo per farsi aiutare. Quando Giasone arrivò da Eolo lo trovò nel letto ancora con il raffreddore, per fortuna lo gnomo conosceva un’antica ricetta della nonna. Grazie a questa medicina Eolo guarì ed esaudì il desiderio di Giasone, riportò la corona dal legittimo proprietario e vissero felici e contenti. Da allora Giasone ed Eolo diventarono amici inseparabili.


A - INTRODUZIONE (GIORGIA)
C’era una volta una corona d’argento tempestata di azzurre perle preziose, tramandata di generazione in generazione dal popolo degli orchi blu.
Era una corona magica, con il potere di farti scoprire la verità, purtroppo al momento è nelle mani … o meglio nelle zampe del più giovane orco blu esistente nel paese di Orcandoli
B – SVILUPPO (GIONATA)
Un giorno dopo aver mangiato, il più giovane orco blu, un tipo scansafatiche e testardo, per distrazione lasciò la corona sopra il tavolo.
La corona era molto desiderata da tutti gli orchi, quindi in un attimo il grande orco blu (che era veramente il più grande del paese) si impossessò della corona abbandonata sopra il tavolo.
A quell’orco blu nessuno osava avvicinarsi e anche al più giovane faceva tanta paura.
Il grande orco blu viveva in un palazzone di 4 piani, tutti molto alti, era un orco. La corona era all’ultimo piano. Entrare in quel palazzo era impossibile
C – CONCLUSIONE (MARA)
Il giovane orco decise di andare al palazzo e sfidò il grande orco a scendere e a far decidere alla corona chi era degno di indossarla. La corona appunto diceva la verità e il giovane orco era sicuro di sé.
Il Grande Orco scese con in testa la corona e accettò la sfida. La corona posta sulla dtesta del giovane orchetto si illuminò. Era il segno che lui la meritava poiché era di cuore sincero. Da quel giorno restò sempre con orchetto anche se lui quando era necessario la prestava anche agli altri orchi del paese che avessero avuto bisogno di scoprire delle verità.


A – INTRODUZIONE (CHLOE)
C’era una volta una corona d’oro con diamanti e smeraldi di ogni colore. Solo la regina delle fate poteva indossarla. La corona dava il potere assoluto a chi la possedeva, per questo la regina la custodiva con attenzione.
Venne la notte nella foresta incantata e all’improvviso si sentì un urlo “Dov’è la mia corona?!”
B – SVILUPPO (KEVIN)
La corona era scomparsa, nessuno se ne era accorto, sicuramente qualcuno di molto potente o molto furbo era riuscito a superare le fate e arrivare fino alla corona. Ma chi era stato? E come ritrovarlo ora che possedeva un oggetto così importante e potente?
C – CONCLUSIONE (MARIA CHIARA)
Era stato un potente mago nemico delle fatine. Una di loro molto coraggiosa, allora volò più veloce del vento e recuperò la corona, nascosta dentro l’acqua di una cascata, riportandola alla sua regina. Appena lei se la pose in testa una fortissima luce si sprigionò dalla corona e il mago malvagio fu polverizzato.
Tutto era tornato al suo posto e nel regno delle fate era tornata la felicità.


A – INTRODUZIONE (ANDREA)
C’era una volta una corona d’oro con gemme colorate e onde come decorazioni. Il suo proprietario era Radulf il Magnifico del regno della fantasia. Questo regno era minacciato dalle eclissi solari, che avvenivano continuamente. Re Radulf però lo proteggeva perchè, quando indossava la corona, aveva dei poteri magici: poteva fermare l'eclissi che oscurava  il regno e faceva perdere i colori tutti i colori alle cose.
B – SVILUPPO (DANIELE)
Nel regno della fantasia c'erano tanti abitanti, il regno era inaccessibile, protetto da una catena montuosa tutta intorno. Un giorno uno stregone, volendosi impossessare della preziosa corona, con un incantesimo scavalca montagne la rubò. Nel regno della fantasia si scatenò il panico, perché, di conseguenza, il regno si sarebbe presto oscurato e gli abitanti sarebbero stati tristi e cupi per sempre. Anche Radulf era disperato senza corona, e si chiedeva dove fosse finita. Radunò allora i suoi soldati migliori e un mago per cercare la corona.
C – CONCLUSIONE (MATILDA)
Lo stregone però capì subito che era solo Re Radulf a poter indossare la corona perché era il re, cioè il prescelto per proteggere il regno e di conseguenza solo con Radulf funzionava. Re Radulf andò a cercarlo con i soldati e scoprirono che lo stregone era in una grotta.  Il mago tolse la bacchetta allo stregone, che  senza non ebbe più poteri.
Re Radulf  ritornò a casa continuando a regnare e a proteggere il suo regno con l’aiuto della sua magnifica corona che gli dava poteri speciali.


A – INTRODUZIONE (AURORA N)
In un paese molto molto lontano viveva una bambina di nome Camilla. Purtroppo in questo paese si era sviluppato un brutto Virus che toglieva il respiro alle persone contagiate.
Per evitare il contagio bisognava restare a casa e non uscire.
Camilla si annoiava a stare a casa, così un pomeriggio, dopo aver svolto i compiti si mise a costruire una Corona. Preparò su tavolo tutto il materiale e incominciò a lavorare: ritagliò il cartone e attaccò tanti bottoni colorati per renderla più luminosa, poi la ricoprì di brillantini e vetrini di plastica (che sembravano diamanti). Alla fine fu molto soddisfatta del suo lavoro e ritirò la corona sistemandola dentro al suo armadio e iniziò a riordinare la frase.
Mentre stava sistemando le sue cose sentì provenire delle voci dall’armadio, si avvicinò e scoprì che la corona parlava!
B – SVILUPPO (MARIA CHIARA)
Con cautela aprì l’armadio e rimase a bocca aperta quando vide che la sua corona parlare e lamentarsi “Oh povera me! Così bella e chiusa dentro un armadio!”
Camilla non credeva a i suoi occhi, aveva costruito una corona magica! Con attenzione la posò sul suo comodino e le disse “Però io non ti avevo disegnato occhi e bocca per parlare…hai fatto tutto da sola”
La corona rispose “Meglio se ora mi ascolti, io sono magica e posso proteggerti, tienimi sempre vicino a te e non ti accadrà nulla, però meglio non uscire di casa, fuori c’è un terribile Virus che mi ha pure rubato il nome e si fa chiamare Corona virus!”
C – CONCLUSIONE (SOFIA)
Camilla chiese alla Corona se poteva aiutarla a sconfiggere il Virus. Il primo consiglio che la Corona le diede fu quello di avvisare tutti i suoi amici di preparare tanti arcobaleni da appendere sui balconi di tutti gli edifici perché a questo virus non piacevano i colori.
I bambini fecero quello che Camilla aveva consigliato.
Il giorno dopo tutti i balconi e anche le porte di casa si riempirono di colori. Gli arcobaleni furono appesi anche ai balconi di tutti gli ospedali.
Il virus vide tutti quei colori e allora esplose dalla paura.
Ora tutti potevano uscire e i bambini ritornare a scuola. Da quel giorno tutti si divertirono e ritornarono più felici alla vita di sempre.
A questo punto non c’era più bisogno della magia della Corona.
Camilla non sapeva più come ringraziarla e le promise che non l’avrebbe mai abbandonata. La ripose con cura nell’armadio e le disse “Ti indosseró durante le feste dove tutti sono felici e tu potrai splendere con tutti i tuoi brillantini”.


A – INTRODUZIONE (KEVIN)
C’era una volta una corona d’oro, era sulla testa di un re. Il problema era che il re era allergico alla corona e quando la indossava sempre starnutiva.
B – SVILUPPO (CHLOE)
Il re cercando di risolvere questo problema, che gli creava un naso rosso e gonfio, rinchiuse la corona in una boccia di vetro. I suoi aiutanti, preoccupati, presero la corona e la portarono in una caverna dove c’era un potente mago. A lui chiesero cosa provocasse tutti questi starnuti quando il loro re indossava la corona. Il mago analizzò con attenzione l’oggetto e concluse con questa diagnosi: “Il vostro re è semplicemente allergico…all’essere re!”
C – CONCLUSIONE (MATTIA)
Il potente mago allora decise di fare una magia sulla corona, trasmettendo con la sua bacchetta magica un siero anti allergia sulla corona,  così quando il re indossò di nuovo la corona la sua allergia svanì e  non starnutì  più! Da quel giorno il re non era più allergico all’essere re!

A- INTRODUZIONE (LORENZO)
C’era una volta una corona d’oro con un decoro tutto intorno di foglie e onde dorate. Si trovava nel regno di Roccalucente e apparteneva a Randulf il Magnifico.
B – SVILUPPO (EMMA)
Una mattina, quando Randulf, si svegliò scoprì che la sua corona era scomparsa. Povero Randulf, era disperato! Senza corona non sarebbe più stato Magnifico!
Uscì dal suo palazzo e andò a chiedere aiuto a una sua amica, Anastasia. La sua amica conosceva il Saggio Pinni. Lui era la persona giusta a cui rivolgersi per scoprire dove era finita la corona.
-Andiamo da lui- disse Anastasia, che era un’amica un po’ magica dotata di bacchetta e teletrasporto!
In un attimo Randulf e lei si teletrasportarono dal Saggio Pinni. Il Saggio si spaventò a vederli apparire dal nulla all’improvviso.
Anastasia e Randulf gli spiegarono:-Saggio Pinni, noi siamo qui perché a Randulf è sparita la corona!
Il Saggio Pinni disse a Randulf:-Vedo! E voi siete venuti da me per sapere dove è, vero?
Anastasia e Randulf annuirono e il Saggio Pinni guardò nella sua sfera, perché anche lui era naturalmente un po’ magico, e disse loro che la corona di Randulf era in realtà ancora nel castello di Randulf.  Anastasia e Randulf  tornarono, sempre grazie al teletrasporto, palazzo.  Cercarono la corona per tre giorni e tre notti, ma niente.
Solo nei sotterranei non erano andati, quelli erano luoghi bui e paurosi. Pieni di pipistrelli, ragni, scorpioni. Lì era stato rinchiuso il vecchio mago Artur un secolo prima, un mago cattivo nemico di Randulf.
L’accesso ai sotterranei era stato bloccato a tutti, neppure Randulf poteva scendere.
Mentre Randulf ragionava su come fare per esplorare i sotterranei arrivò Ciaky, il suo cucciolo e gli si gettò tra le braccia. Randulf notò che Ciaky aveva le zampe sporche     
 -Ciaky! Dove sei stato e cosa hai fatto per sporcarti? Anastasia guardò Ciaky pensierosa…
C – CONCLUSIONE (MAESTRA)
-Dove sei stato Ciaky?- chiese Anastasia. Il cane velocemente corse verso un cunicolo stretto che portava ai sotterranei, un passaggio dimenticato da tutti. Una scala lunghissima scendeva fino nelle profondità del castello. Al fondo una porta, Randulf gira la maniglia e la porta magicamente si apre. Si ritrova così in un ampio salone riccamente ammobiliato, Randulf e Anastasia entrano, una pietra però ostacola il loro passaggio, il re allunga una mano per spostarla e…improvvisamente la stanza incomincia a girare. Una parete cigolando si apre ed è così che scopre un nascondiglio segreto, vengono abbagliati dal luccichio che proviene da quel nascondiglio, è la corona del re, è proprio lì!  Ciaky velocemente entra la prende e scappa via risalendo scala e cunicolo. Confusi e agitati anche Randulf e Anastasia lo seguono senza perdere tempo. In un lampo sono tornati in superficie, nel castello, finalmente si possono sedere e rilassare. Mentre Ciaky gli lecca la faccia, re Randulf contento per lo scampato pericolo e l’aver ritrovato la corona ordina alle sue guardie di chiudere il cunicolo in modo che il mago cattivo non possa mai più uscire

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A – INTRODUZIONE (MATTIA)
C’era una volta in un vecchio castello abbandonato su una collina in un lontano paese dell’Oriente, una vecchia corona, dimenticata all’interno di un baule.
Era una corona in legno d’abete, era anche un po’ rosicchiata e malandata, decorata con dei fiori di campo secchi.
Un giorno quattro ragazzini stavano giocando a nascondino proprio nelle vicinanze del castello. Il più piccolo e curioso vedendo che la porta del castello era socchiusa decise di approfittarne per nascondersi dentro. Entrò e scese nella cantina e lì vide il baule. Proprio perché era curioso lo aprì e trovò la corona. La prese e provò a indossarla.
B – SVILUPPO (ALESSIO)
Appena la indossò essa divenne magicamente nuova e luccicante. Nel frattempo anche gli altri tre ragazzini arrivarono e si accorsero che il loro amico si era trasformato in un re!
Non solo la corona era rinata, ma anche tutto il castello aveva preso vita ed era tornato nuovo, splendido come doveva essere stato un tempo. Era come se il tempo fosse tornato indietro e loro ci si erano trovati dentro. Erano praticamente entrati nel passato attraverso un portale magico.
C – CONCLUSIONE (MAESTRA)
Purtoppo erano finiti nel castello di un orco cattivo, un vero divoratore di bambini!
Iniziarono a scappare, uscirono nel cortile e subito videro davanti a loro un piccolo maghetto che domandò loro: “Voi Chi siete?”, forse lui poteva aiutarli.
I quattro ragazzini, non si fidarono e continuarono a scappare dentro il portale. Videro una luce accecante e si spaventarono molto; tornarono indietro e accettarono l’aiuto del maghetto. Insieme si incamminarono verso la luce magica, entrarono in essa e si ritrovarono in un piccolo lavatoio dove incontrarono l’orco che voleva divorarli. Il maghetto tirò subito fuori la sua bacchetta magica e cominciò a lanciare fulmini e l’orco si dimenava per evitarli. Così riuscirono a sconfiggerlo. Alla fine il maghetto li fece ritrovare la strada per tornare nel loro tempo, si salutarono e lasciarono al loro nuovo amico la corona di legno, per evitare che altri facessero pasticci con il tempo.